La stesura dell'acquarello può avvenire secondo tre tecniche distinte:
- per velature sovrapposte le quali, oltre a conferire forza e tonalità al colore stesso, conferiscono al disegno preparatorio solitamente eseguito a matita leggera, la necessaria profondità pittorica utile alla rappresentazione dei volumi, delle ombre e della luce;
- pittura bagnato su bagnato, ovvero la stesura del pigmento colorato effettuata sul foglio di carta bagnato in precedenza cosicché i colori si diffondano scorrendo e conferendo un aspetto soffuso al dipinto;
- pittura bagnato su asciutto in cui il pigmento viene steso dopo essere stato disciolto con una quantità d'acqua sufficiente a farlo scorrere sul foglio asciutto.
L'esecuzione è di per sé tecnica assai raffinata, dal momento che errori di esecuzione (quasi sempre dovuti alla scarsa manualità), difficilmente e diversamente dalle altre tecniche pittoriche, possono essere corretti mediante la semplice sovrapposizione di altro colore. Infatti il colore è trasparente e non nasconde la stesura sottostante.
Caratteristica di un buon acquarello è l'estrema "leggerezza" rappresentativa e la sua immediatezza espressiva, che per l'appunto, dal Rinascimento in poi, divenne strumento essenziale per gli studi preparatori dei grandi maestri e delle grandi opere; fu una tecnica utilizzata anche dagli agrimensori per la redazione dei cabrei.
Tale tecnica, tuttavia, è stata spesso utilizzata con efficacia anche nel disegno tecnico, soprattutto nell'ambito della progettazione meccanica, dove per es. assume particolare rilievo rappresentare (in particolar modo nelle viste in sezione) la consistenza e la tipologia dei vari elementi costruttivi, secondo colorazioni generalmente codificate.
Inoltre l'acquarello viene usato dal 1500 per eseguire studi sulla natura (Albrecht Dürer), riproduzioni botaniche e scientifiche dato che il mezzo ne consente l'utilizzo all'aria aperta.
Pittori che hanno usato questa tecnica:
Affine all'acquarello è la tecnica gouache' o guazzo
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